Modello
La Cura del Ferro
Sito in Costruzione
Renzo Emili
Fig.1- P.zza Vittorio Emanuele II, prima dell'avvio del programma di riqualificazione della rete tranviaria (dal giornale La Repubblica, luglio 1995).
Fig.2- Dal giornale "Il Tempo" del 27 Luglio 1995
Fig.4- Dal giornale "La Repubblica del 1 aprile 2000
Tra il 1993 e il 1995 il Comune di Roma sotto lo slogan “La cura del ferro”, coniato dall’Assessore alla Mobilità Walter Tocci, definì una serie di interventi che riguardavano le Ferrovie Regionali, Metropolitane e Tramvie.

In questo citato ambito e sull’impulso promotore dell’Assessorato alla Mobilità, l’ATAC elaborò un ambizioso quadro di progetti che si proponevano di riqualificare la rete tramviaria di Roma, sollevandola dall’ultra trentennale letargo tecnologico nel quale era caduta a seguito delle politiche trasportistiche delle Amministrazioni Comunali succedutesi dal dopoguerra in poi, tutte focalizzate sul trasporto privato.
Questo quadro fu denominato “Progetto Tram di Qualità” e prevedeva i seguenti interventi:

1-Acquisto di nuove vetture tramviarie di concezione simile a quelle progettate  dall’italiana SOCIMI per la città di Strasburgo (a pianale ribassato per consentire l’incarrozzamento passeggeri a raso, capacità di trasporto almeno pari a 250 passeggeri, bidirezionali per eseguire l’inversione di marcia su flesso anziché su anello, provviste di impianto di climatizzazione aria, dotate di azionamento elettronico e motori di trazione asincroni).

2-Ammodernamento e potenziamento delle sottostazioni elettriche e della rete di cavi elettrici di adduzione dell’energia alla linea di contatto, nonché del sub-sistema di telecomando e supervisione dell’intero sistema elettrico.

3-Ammodernamento degli scambi elettrici tramviari con un sistema telecomandato e segnalazione ottica delle condizioni di sicurezza.

4-Ristrutturazione delle pedane di fermata per migliorare la sicurezza, il comfort, e l’adeguamento alla normativa in favore dei portatori di handicap.

5-Ristrutturazione dei binari con l’impiego di armamenti antivibranti e protezioni della sede tramviaria dall’intrusione del traffico privato.

6-Costruzione di punti d’inversione della direzione di marcia in linea, costituiti da flessi di binario in sicurezza per sopperire a situazioni di emergenza.

7-Miglioramento degli snodi tramviari più critici sotto l’aspetto viario e ambientale (tra cui P.zza Vittorio, Via Napoleone III, Viale di P.ta Maggiore, Capolinea Termini).

8-Progettazione e Costruzione di nuove linee tramviarie, quali:

-La linea n°8.  Si proponeva l’obiettivo di  migliorare il collegamento trasportistico tra il quartiere Monteverde (prolungamento della vecchia linea n° 13 da P.zza San Giovanni di Dio fino alla Circonvallazione Gianicolense) con il centro della Città.
In un primo momento l’attestamento fu previsto a P.zza Venezia, più precisamente in P.zza San Marco, con transito su Via Florida. In seguito fu progettato il prolungamento della linea verso via Nazionale con capolinea alla Stazione Termini,  previo attestamento provvisorio in Via di Torre Argentina nell’attesa delle approvazioni necessarie per il citato prolungamento.

-Prolungamento tramviario lungo la direttrice Corso Vittorio Emanuele II-Galleria Principe Amedeo di Savoia- Via Gregorio VII-Circonvallazione Aurelia.

- La linea n°3. Costituzione di una linea semicircolare in grado di interconnettere più poli urbani e quartieri sul percorso P. Le Flaminio-Parioli (P.zza Ungheria)-Viale Regina Margherita-P.ta Maggiore-Via Labicana-Via Marmorata-Viale di Trastevere- Stazione Trastevere.

9- Costruzione di un nuovo deposito-officina tramviario.

10- Costruzione di una Centrale di Supervisione informatizzata dell’esercizio tramviario.

11- Inserimento del sistema tramviario nel programma di dotazione delle fermate di pannelli informativi dei tempi di attesa.

12- Dotazione della rete tramviaria di impianti semaforici a priorità.

Non tutti gli interventi elencati si resero possibili !

In particolare il processo decisionale per prolungare il Tram n°8 lungo Via Nazionale non riuscì a superare gli scogli rappresentati dall’impatto paesaggistico   della linea elettrica di contatto e della ritenuta necessaria bonifica di un’importante galleria dei pubblici servizi situata sotto la stessa Via Nazionale.

La costruzione di un nuovo deposito-officina di cui al punto 9, prima previsto nel complesso ATAC di Viale Trastevere e poi in un’area individuata nelle vicinanze dell’ex Centro Carni, a ridosso di Viale Palmiro Togliatti, non si rese possibile.
Di conseguenza fu necessario sopperire alle esigenze adeguando alcune aree e locali all’interno del complesso delle cosiddette “Officine Centrali” di Via Prenestina, lasciando nello stesso tempo operativo il deposito Tram di P.zza Caballini.

Gli interventi di cui ai punti 10 e 11 inerenti il Centro di Supervisione e dei pannelli informativi non sono stati mai attuati, pur essendo operativo un sistema analogo sulla rete autobus.

Il programma di cui al punto 12 inerente l’installazione di centraline semaforiche di priorità in favore del tram (che pure fu realizzato da ATAC su una parte rilevante della rete tramviaria anche grazie alla  contribuzione di fondi europei) nel tempo è caduto in completo disuso,  avendovi dovuto provvedere Enti terzi nel frattempo divenuti competenti in materia d’installazione e manutenzione degli impianti in questione.
Le tratte di rete che furono equipaggiate con semafori di favore per il tram furono:

- Linea n° 8;
- La linea n° 2 tra P. Le Flaminio e P.zza Mancini;
- La tratta compresa tra Viale Regina Margherita e P.zza Thorvaldsen ;
- la tratta di Via Prenestina.

L’attualità di alcuni interventi previsti nell’originario “Progetto Tram di Qualità” con il trascorrere del tempo non è per nulla venuta meno e anzi, se possibile, si è ulteriormente accentuata con l’evidente degrado delle condizioni di mobilità e inquinamento ambientale della città.
Fig.3- Documentazione tratta dalla "Rassegna Stampa di ATAC" anno 1995